Al centro v'era il fuoco. Fumi odorosi si espandevano d’attorno, sibilando via da brucianti ceppi di sorbo. Le nebbie fuligginose erano cariche dei sentori di cinghiale. Vittime sacrificali erano state messe ad arrostire ed il banchetto purificatorio sarebbe presto iniziato.

Al centro v'era il fuoco, Sole in terra. Luminoso, splendente, guaritore. Bestie e uomini lo attraversavano per guarire dai mali, bruciando via malattie e maledizioni. Le sue ceneri venivano sparse nei campi e sui fianchi delle donne, incentivandone la fertilità. Le sue fiamme forgiavano i corpi dei Celti qui riuniti. A cerimonia conclusa, ognuno se ne sarebbe andato portandosi a casa un ramo infuocato, Sole solo per sé, focolare domestico.

Il fuoco era il centro, i suoi crepitii schioccanti come dita che scandivano il ritmo delle danze d'attorno. I Bardi stavano intonando versi antichi e Druidi leggermente appartati sottovoce recitavano formule arcane. Le birre inebriavano le menti, sfuocate di spirito. Demoni e dei facevano così la propria comparsa nella notte illuminata da fiamme e luna. Beltain, Lugnasad, Shamain: dal fuoco emanavano e si redimevano tutti i sacri mali del mondo.

The Fire Circle | venerdì ore 23:50 -Arena Avalon- 

Montelago è sempre stata terra di fuochi, dove gli uomini rinascono, sonnecchiano, raccontano intorno ai falò. Si spengono le luci, si accendono le fiamme. Da quest’anno, vogliamo dare ancora più spazio al Sole notturno, rendendolo una chiamata alle armi. Con The Fire Circle ci sarà, per la prima volta, uno spazio dedicato ad ogni fuochista, giocoliere, Balrog e druido cherosenico del mondo. Nella notte tra venerdì e sabato, una performance collettiva illuminerà l’altopiano, al ritmo delle cornamuse. La partecipazione è aperta a tutti. Chi voglia unirsi, ci scriva a info@montelagocelticfestival.it per maggiori dettagli.

Accensione dei Fuochi Sacri | sabato ore 21:00

A dare inizio alla Notte Celtica di sabato 5 agosto sarà come da tradizione l’Accensione dei Fuochi Sacri, il rito simbolo della Festa che ci traghetterà al di là del giorno, nel tepore dei primi falò. Il rito dell’accensione dei fuochi sacri trae origine dalla cultura degli antichi Celti: nella notte che segnava la fine della stagione calda e l’inizio di quella delle tenebre e del freddo, fra il 31 ottobre e il 1 novembre, i Celti credevano che tutte le leggi dello spazio e del tempo venissero annullate e che il mondo degli spiriti potesse così unirsi al mondo dei viventi. Per allontanare gli spiriti maligni dai villaggi allora veniva spento ogni focolare. Spettava ai Druidi il compito di accendere il Nuovo Fuoco, sulla cima di una collina, in mezzo alle querce (albero considerato sacro). Attorno a questo si danzava e cantava fino all’alba, quando il trapasso dalla stagione solare a quella delle tenebre era compiuto. Così i Druidi si recavano presso le famiglie donando loro le ceneri ardenti del Nuovo Fuoco per riaccendere quello domestico, in segno di speranza e ritorno alla vita.