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Montelago è... 29 Aprile 2019

Dal sapere al saper fare con l’Accademia Montelago

Dal sapere al saper fare per sondare le proprie attitudini creative e manuali e diventare protagonisti della festa. È l’ora degli workshop al Montelago Celtic Festival, in esplorazione alle discipline dal sapore celtico e quest’anno - novità - delle eccellenze locali che fanno le Marche grandi nel mondo.

Fra musica, artigianato, danza e arti del passato, il Popolo di Montelago scalda le mani e si prepara a intensi insegnamenti con le decine di corsi dell’Accademia dei Maestri, pronti a svelare in un laboratorio a cielo aperto, l’1, 2 e 3 agosto a Taverne di Serravalle di Chienti (Mc), trucchi e segreti dei loro talenti.

Sarà Hevia in persona, il guru della gaita asturiana, a raccontare in una lezione la storia e le tecniche della gaita midi, il suo celeberrimo strumento. Anteprima assoluta anche il corso introduttivo alle tecniche di base dell’old banjo a 5 corde, a cura di Gabriele Caporuscio, rappresentato in questa XVII edizione del Festival dai mostri sacri Brendan Walsh (The Led Farmers) e Herman (Steve ‘n’ Seagulls).

Completano la proposta musicale gli stage di arpa celtica per adulti e bambini con Katia Zunino, cornamusa scozzese con Lorenzo Forconi, chitarra acustica celtic style con Gabriele Possenti, chitarra ritmica e d’accompagnamento con Tommaso Di Leo, tin whistle con Dario Gisotti, organetto con Federico Cippitelli.

Tra gazebo, tende e accampamento storico, dove studio ed esperienza diretta si fondono, l’Accademia Montelago potenzia l’offerta artigianale.

Ce n’è per tutti i gusti e i saperi. A fianco dei consueti corsi di manipolazione dell’argilla e lavorazione del cuoio (Wolf McAjvar), creazione di incensi (Alessandra McAjvar) e nodi sull’erba (Katleen McAjvar), da non perdere i nuovi corsi di produzione della carta, a cura di Emiliano Scattolini, secondo la tradizione artigianale di Fabriano e Ancona; tornitura del legno, con Olifante, per creare una penna; tessitura a pioli per i più piccoli e tessitura nomade con telaio a tensione, a cura dell’Associazione La Tela; Macramè, tecnica di merletto pesante, con Candela Redondo Corchero; Ikebana, arte giapponese terapeutica di composizione floreale con Associazione Arte per Tutti; cucina Gallica e cucina tradizionale irlandese a cura di G.A.L.E.E. Sibilline, per mettere le mani in pasta alla scoperta di antiche ricette. E ancora: danza scozzese (Accademia anconetana di Danze Ottocentesche) e danza irlandese (Rois Dance School); falconeria, scherma antica e arcieria storica sotto la guida di Falconieri della Ginestra, Arcieri Firmum e Fortebraccio Veregrense. Un’occasione per esprimere al meglio i propri talenti nascosti nel contesto sicuro e naturale della festa. Circondati da cime suggestive, senza mura né pilastri di cemento, nella città fatata si torna a respirare la montagna come rinascita e possibilità, vivendo tre giorni di pace, armonia e riscoperta di sé lontano dalla routine delle ammorbanti grigie città, immersi nella natura, in un weekend alternativo fuori dagli schemi e dai soliti circuiti vacanzieri: benvenuti manager-Druidi, casalinghe-Fate e bambini-Folletti! Per questi ultimi c’è la sezione dei Celtic Donkeys, gli asinelli della Carovana, con esperte ad insegnare come rapportarsi con questi animali che garantiscono anche un servizio di Asino-taxi durante la manifestazione.

Assicurata, come sempre, una festa completamente green che tutela e rispetta l’ambiente, grazie all’eco gestione del Festival, raccolta differenziata e pulizia prati.

 

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